MAFIA, TERRORISMO, OMERTÀ

Gli alunni del Salvatorelli- Moneta ascoltano chi di mafia ne sa tanto

Martedì 14 febbraio 2017 molti studenti dell’Istituto Omnicomprensivo Salvatorelli-Moneta si sono riversati al teatro Concordia per assistere alla conferenza del Procuratore generale Fausto Cardella e del Generale dei Carabinieri Antonio Cornacchia. Alla manifestazione erano presenti anche il sindaco di Marsciano Alfio Todini, la preside Rita Albani e il giornalista del Corriere dell’Umbria Alessandro Antonini.

La presenza di figure così importanti dimostra come il progetto LegALI per crescere liberi sia supportato e visto come una grande possibilità, utile a far capire ai giovani marscianesi come si devono sentire fortunati se in Umbria la presenza mafiosa è minima a differenza di altre regioni come la Sicilia.

Gli studenti, entusiasti di poter partecipare alla conferenza, organizzata dalla professoressa Cinzia Ragni, hanno avuto la possibilità di fare svariate domande al Procuratore e al Generale, e ricavare così informazioni importantissime per capire com’è organizzata, come “si fa rispettare” e come “guadagna” una cosca.

Grazie alle preziose testimonianze dei relatori tutto ciò che era stato studiato in classe è stato possibile ampliarlo e capire meglio. Argomenti come lo sport e la violenza, di cui tanto in questo periodo si parla, sono stati usati dal procuratore per far capire come la mafia sia ovunque e come ognuno di noi può, anche inconsapevolmente, avere atteggiamenti mafiosi.

“La mafia è sopraffazione e prepotenza” dice il Procuratore e per fermare la mafia si deve smettere di essere violenti anche perché il potere della violenza è un potere effimero che si ha finché non si trova qualcuno più violento.

Martedì, però, non si è parlato solo di mafia, ma anche di terrorismo. In particolar modo del terrorismo che ha caratterizzato gli anni ‘70, e che con attentati – come quello della Stazione di Bologna – ha provocato molte morti. E proprio il generale Cornacchia  ha spiegato di come lui, che si è trovato a lavorare a quel caso, dopo aver consegnato il fascicolo con tutte le indagini di quella strage, ha visto il suo lavoro e la possibilità di scovare i colpevoli andare in fumo a causa della sparizione delle prove. Ed è proprio ciò che ci dimostra una volta di più come la mafia purtroppo si annidi ovunque.

“Credo sia utile affrontare questi argomenti a scuola”, ha detto Daniel Ricci della classe 3B delle medie e, aggiunge Elia Giglioni “La conferenza del 14 febbraio al teatro ci ha riguardato da vicino, a noi della 3B e a tutte le altre terze. Infatti, abbiamo capito che ogni cosa sbagliata che può sembrare insignificante, è illegale. Arrivare in ritardo a scuola, avere un atteggiamento omertoso, non rispettare i compagni, copiare i compiti, è mafia” e se ce lo dicono relatori come questi, che hanno conosciuto da vicino sia chi la mafia l’ha combattuta come Falcone e Borsellino o pericolosi mafiosi, c’è da crederci!.

“Infatti!” aggiunge Michele Lucconi “l’omertà serve a proteggere i mafiosi perciò questo mostro non deve essere combattuto solamente dagli uomini in divisa, ma da tutti noi, rispettando le regole!”

Aarthi Fernando è arrivata da pochi giorni in 3B, viene dallo Sri Lanka e dice “Ormai la mafia è diffusa in tutto il Mondo e molti ne sono vittime. Molta gente si comporta in modo razzista con le altre persone, anche a scuola. Io credo che questo sia davvero ingiusto. Per impedirlo noi dobbiamo collaborare, se non vogliamo che ciò accada, e insieme. Siamo noi il nuovo mondo, per questo siamo noi che dobbiamo cambiarlo.”

Leonardo Ursini