LegALI per crescere liberi

 “La mafia teme più la scuola che la giustizia” 

                                 Antonino Caponnetto

 invito legali per crescere liberi2Legalità e giustizia sono indispensabili l’una all’altra:

non può esserci giustizia senza legalità.

Il valore più alto della giustizia sociale,

la realizzazione dell’uguaglianza e dei diritti.

Cominciamo nella scuola a percorrere il sentiero della responsabilità,

e del “vivere senza lasciarsi vivere”,

come dice Don Luigi Ciotti,

per diventare una comunità  capace di corresponsabilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«E’ importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per i soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore, ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti».

Beato Giuseppe Puglisi

 

 

 

“Se voglio cambiare le cose intorno a me, devo cominciare da me stesso.”

Davide Cerullo

 

Promuovere la cultura della legalità, facendola VIVERE ai propri studenti nella scuola che educa a questi principi mediante pratica di cittadinanza attiva, è essenziale nella formazione dell’essere umano. In questo modo si sperimentano nella quotidianità i valori democratici del rispetto, dell’apertura, della fiducia, dell’onestà, della giustizia, della correttezza che diventano atti di vita.

La scuola, infatti, è luogo privilegiato di etica e di conoscenze, e si impegna a coltivare e a far crescere sempre più tale cultura.

Crediamo che la scuola e le altre agenzie formative debbano creare MEMORIA ed EDUCAZIONE per infondere il rispetto della dignità della persona umana: questo lo si può raggiungere attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile.

L’alunno – persona diventa protagonista nella propria comunità, riconoscendo il valore positivo delle regole, rispettandole in quanto strumento di aiuto delle potenzialità di ciascuno.

Per un adolescente, infatti, riconoscere e accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso. La società contemporanea non propone in merito mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti,e i ragazzi si trovano sempre più spesso nell’impossibilità di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare.

La scuola è chiamata a trasmettere alle giovani generazioni il valore etico della Storia, che conserva e offre l’esempio di “eroi” del nostro tempo, il cui sacrificio deve far nascere in ognuno la capacità di ascolto dell’altro e la convinzione che la legalità ingloba i principali valori insiti nella stessa vita degli uomini, prevenendo con il suo esercizio ogni forma di illegalità.

La Convivenza Civile non è altro che capacità di coesistere, condividere ed essere corresponsabili, confrontarsi con alti valori ed essere consapevoli che solo impegnandosi a viverli nella quotidianità si rimuovono ostacoli di ordine economico e sociale, con la possibilità di realizzare i propri sogni e soddisfare i propri bisogni.

La scuola, anche attraverso azioni semplici ma concrete, deve permettere la crescita civile dei ragazzi e li deve aiutare ad assumersi delle responsabilità.

Non si tratta, quindi, soltanto di realizzare o aderire ad una attività progettuale, ma di costruire un percorso educativo che investa tutta l’Istituzione scolastica e i docenti di tutte le aree disciplinari tra condivisione e concretezza.

 

A tal proposito: “Se i furfanti sapessero quanto si guadagna ad essere onesti, sarebbero onesti per furfanteria”.(Molière)

 

Dove si trova la mafia